Brossa Valdostana

Brossa: il Gusto della Storia Valdostana… in Crema

La Brossa è un prodotto caseario tipico della Valle d’Aosta che, nel corso di una vita ultrasecolare, ha conservato intatto il processo di produzione, portando fino a noi il sapore dell’antica vita pastorale nelle valli alpine.

Che cos’è la Brossa

La Brossa è un latticino a pasta cremosa e grassa, ottenuto dal siero della lavorazione dei formaggi di mucca (più raramente di capra o di pecora), a cui vengono aggiunte sostanze acide per far affiorare in superficie le piccole particelle grasse e proteiche. 

Bianco e dal sapore delicato, si consuma generalmente fresco − assoluto, spalmato su una fetta di pane o aggiunto come tocco finale su un piatto di polenta. Ma trova anche impiego come ingrediente di diverse preparazioni culinarie. 

Dalla Brossa si ricava anche un burro molto prelibato − il Beuro de Brosa, in dialetto locale − leggermente più magro di quello comune ricavato dalla panna.

Storia della Brossa

Origini e significato culturale

La storia della Brossa è da secoli saldamente intrecciata con la storia stessa del territorio. Un tempo più che oggi, l’allevamento nelle verdi valli valdostane − soprattutto bovino − impiegava una larga parte della popolazione locale. E la realizzazione dei prodotti caseari impegnava intere famiglie con procedimenti artigianali e “rituali”. 

Le fattorie dove si produceva la fontina, in particolare, non si lasciavano sfuggire la possibilità di recuperare questo prodotto considerato, all’epoca, di scarto. Questa prelibatezza che è oggi la Brossa, infatti, era consumata solo in ambito familiare e non era destinata al commercio

Tutto è cambiato con l’incremento del turismo nella regione durante l’ultimo secolo… e con la conseguente scoperta di questa perla semisconosciuta.

Adesso che la Valle d’Aosta richiama visitatori da tutta Europa, e i processi produttivi sono in gran parte industrializzati, la realizzazione della Brossa segue ancora le regole della tradizione!

Procedimento di lavorazione artigianale

Il procedimento che porta alla nascita della Brossa è artigianale e si tramanda da una generazione all’altra nelle fattorie e nei caseifici della zona.

Una volta separato il siero della lavorazione del formaggio, questo viene scaldato fino a una temperatura di 85° C e trattato con aceto o acido citrico o altre sostanze agri, per far salire in superficie il grasso e le siero-proteine, che vengono poi raccolte con una spannarola. Un composto di produzione locale spesso impiegato nel trattamento del siero è la cosiddetta bônè − a base di scotta, acetosella, succo di limone e radici di ortica.

Come degustare la Brossa: abbinamenti e ricette

Vista la sua consistenza semiliquida, la Brossa − che si conserva per soli pochi giorni a una temperatura di circa 4 gradi − è ottima consumata fresca, spalmata su fette di pane, crackers o biscotti. Ideale per una colazione sprint, trova un accompagnamento godurioso con zucchero, miele, confettura di frutta, crema alla nocciola o altri cibi dolci (come se fosse una ricotta).

Anche appena scaldata, la Brossa si rende memorabile. Durante un soggiorno in Valle d’Aosta, non potrete mancare di assaggiare un corroborante piatto di polenta e Brossa, per esempio. Oppure un soufflé o un risotto mantecato con questa crema avvolgente.

Per quanto riguarda le bevande alcoliche, si “intonano” bene il Nebbiolo e il Sidro di mele, ma anche una semplice birra locale.

Conclusione

Da cibo povero − ideale per sfamare pastori e contadini durante le lunghe giornate di lavoro, grazie all’alto contenuto calorico −, la Brossa è oggi un prodotto tradizionale ricercato, che potrete gustare nei migliori agriturismi e ristoranti gourmet.

Se volete scoprire il gusto antico della Brossa, il nostro ristorante è il luogo perfetto: tanti dei nostri piatti hanno come ingrediente il pregiato burro d’alpeggio che donano un sapore unico ai piatti valdostani!

Se volete sapere di più sul burro d’alpeggio, leggete il nostro articolo dedicato.

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