Dolci Valdostani: quali sono?

La Valle d’Aosta, incantevole regione del nord-ovest dell’Italia, è celebre non solo per i suoi paesaggi mozzafiato e le piste da sci impeccabili ma anche per la sua ricca tradizione gastronomica.  

Tra i tesori culinari della Valle d’Aosta, i dolci occupano un posto di rilievo, caratterizzati da ingredienti genuini e una maestria tramandata di generazione in generazione. 

In questo articolo, ci immergeremo nel mondo dei dolci valdostani, esplorando tre prelibatezze uniche: le Tegole Valdostane, la Crema di Cogne e il Mécoulin di Cogne. 

Tegole Valdostane: croccanti bontà dalla tradizione 

Le Tegole Valdostane sono dolci croccanti e sottili che ricordano, nella forma, le tegole utilizzate per coprire i tetti. Sono fatte con ingredienti semplici ma di alta qualità, come farina di mandorle e di nocciole, zucchero e albumi d’uovo. La preparazione della ricetta tradizionale richiede grande maestria artigianale: gli ingredienti vengono accuratamente dosati e mescolati per creare un impasto omogeneo che, una volta cotto, si trasforma in fragranti tegole dal sapore avvolgente. 

Le Tegole Valdostane sono perfette per chi cerca un dolce semplice ma pieno di gusto, ideali da gustare con un bicchiere di vino dolce valdostano o accompagnate da una crema al mascarpone. Vengono anche utilizzate come supporto per altri dolci, come la Crema di Cogne. 

Crema di Cogne: il dolce cuore della Valle d’Aosta 

La Crema di Cogne è un altro gioiello della pasticceria valdostana, con radici ben piantate nella tradizione locale. Si tratta di un dolce al cucchiaio a base di cioccolato fondente, cacao amaro, panna, latte, zucchero e uova, con l’aggiunta di estratto di vaniglia e rum. La crema viene lavorata con cura per raggiungere la consistenza morbida e il sapore avvolgente che la contraddistinguono. La ricetta autentica prevede l’utilizzo di latte fresco delle valli valdostane, conferendo alla crema un profumo e un gusto unici. 

La Crema di Cogne può essere gustata da sola oppure accompagnata dalle Tegole di Cogne di cui abbiamo già parlato. La sua versatilità la rende un’opzione deliziosa per soddisfare diverse preferenze di gusto. Per chi ama i sapori dolci e cremosi, la Crema di Cogne è una tappa imperdibile nel tour gastronomico della Valle d’Aosta

Mécoulin di Cogne: il tocco rustico della tradizione 

I legami profondi del Mécoulin con Cogne lo rendono una prelibatezza autentica.  

La ricetta del Mécoulin è una testimonianza della semplicità e della genuinità delle preparazioni tradizionali delle popolazioni di montagna. Con pochi e semplici ingredienti – farina, uova, uvetta, burro e latte – si crea un impasto che, con una lievitazione lenta, assume la forma di una montagna. Può essere mangiato da solo oppure accompagnato da creme fresche come lo zabaione.  

Questo dolce, ancorato alle radici della tradizione, oggi può essere gustato tutto l’anno ma solo presso il Ristorante Lou Tchappè di Cogne, che ha l’esclusiva della panetteria più antica e rinomata di Cogne (La Maison du Gout).

Tuttavia, è interessante notare che in passato, il Mécoulin veniva preparato esclusivamente durante le festività natalizie, aggiungendo un tocco di magia e festività a questa delizia di montagna. Assaporare il Mécoulin significa immergersi in una tradizione che abbraccia il territorio, celebrando l’autenticità e la storia di Cogne attraverso ogni morso di questa prelibatezza dolce. 
 

Chiunque abbia la fortuna di assaporare questi dolci avrà l’opportunità di immergersi in una gustosa esperienza che unisce maestria artigianale, ingredienti di alta qualità e un legame profondo con la ricca storia di questa affascinante regione italiana. 

Crespelle alla Valdostana

Cosa distingue le Crespelle alla Valdostana dalle altre ricette?

Le crespelle, variante nostrana delle celebri crêpes francesi, sono una ricetta molto apprezzata per la realizzazione di antipasti e di piatti unici. La pastella delle crespelle è molto facile e veloce da preparare e il suo gusto la rende adatta sia per preparazioni dolci che per preparazioni salate.  

Quando la pastella viene usata per le preparazioni salate le crespelle vengono arricchite da una grande varietà di ingredienti, come ad esempio la besciamella, i funghi, le verdure, i formaggi e i salumi. Una tipologia particolare di crespella è quella alla Valdostana, una ricetta nata appunto in Valle d’Aosta e fortemente ispirata alla tradizione di questa piccola regione incastonata tra le montagne. 

Proprio in virtù di questa sua posizione la regione è da sempre legata ai prodotti del territorio e ha subito per lungo tempo l’influenza culinaria dei paesi transalpini limitrofi come la Francia. A differenziare le crespelle alla Valdostana dalle altre ricette è soprattutto un ingrediente chiave, la fontina DOP utilizzata per realizzare la fonduta valdostana, che nelle crespelle in genere sostituisce la besciamella.  

Come sono preparate le classiche Crepes alla Valdostana 

Le crespelle possono essere presentate in tavola come antipasto, ma molto spesso sono proposte come vero e proprio primo piatto o piatto unico; in questo caso le crespelle vengono farcite con un gran numero di ingredienti per essere sostanziose e sazianti. Nel caso specifico delle crespelle alla Valdostana, queste vengono preparate in due fasi: nella prima fase viene realizzata la pastella, mentre nella seconda fase vengono aggiunti gli ingredienti per farcire la crespella e in seguito la fonduta valdostana.  

Per la pastella sono sufficienti alcuni ingredienti di facile reperibilità, quali la farina 00, il latte, il burro, le uova e il sale e pochi minuti di cottura per ottenere un risultato ottimale. Per la farcitura invece è possibile inserire diversi ingredienti, sebbene quelli solitamente utilizzati siano il prosciutto cotto e la fontina DOP. Le crespelle vengono infine piegate o arrotolate a seconda dei gusti e gratinate nel forno con la fonduta valdostana. 

…e come le facciamo noi! 

La scelta di utilizzare la fonduta valdostana al posto della besciamella per la realizzazione delle crespelle alla Valdostana è una delle particolarità del ristorante Lou Tchappè. Qui, infatti, non vengono proposte delle crespelle tradizionali, bensì delle crêpes farcite con prosciutto cotto di alta qualità e quadrotti di fontina DOP, un formaggio che ha da sempre un forte legame con il territorio.  

Al termine della preparazione poi le crêpes vengono gratinate al forno con della fonduta valdostana. Non sono soltanto le crêpes ad essere preparate secondo la tradizione culinaria locale e utilizzando ingredienti del territorio, ma tutto il menù proposto dal ristorante.  

Le diverse preparazioni disponibili nel menù vengono realizzate con prodotti a chilometro 0 acquistati da piccoli e fidati produttori locali. Le ricette invece si ispirano alla tradizione culinaria del luogo ma presentano delle interessanti innovazioni così da offrire agli ospiti del ristorante piatti gustosi che uniscono in modo sfizioso la tradizione e la modernità. 

Lardo di Arnad

Tutto quello che non sai sul Lardo di Arnad

La Valle d’Aosta è conosciuta ed amata in tutto il mondo per il suo prezioso patrimonio naturalistico e paesaggistico. Altrettanto degni di nota sono i suoi prodotti gastronomici: tra di essi primeggia, per squisitezza e genuinità, il lardo di Arnad.  

Si tratta dell’unico lardo d’Europa che si fregia della certificazione D.O.P. Il suo gusto speciale ed inimitabile è merito delle spezie e degli aromi di montagna impiegati per stagionare il salume. Ecco una breve guida per conoscere i tratti distintivi di questa delizia che riesce a conquistare i palati più esigenti.  

Cos’è il Lardo di Arnad e come si prepara

Ricavato dal dorso dei maiali di età non inferiore ai 9 mesi alimentati esclusivamente con castagne ed ortaggi, il lardo di Arnad deve il suo nome all’antico borgo valdostano da cui proviene e la sua unicità è merito della particolare tecnica di produzione utilizzata per fare arrivare in tavola questa eccellenza.  

Infatti, entro 48 ore dalla macellazione, il lardo viene tagliato in pezzi di forma rettangolare e messo a riposare nei doils, appositi contenitori di legno locale di rovere, larice o castagno.  

È proprio in questi recipienti che inizia la stagionatura, per un minimo di tre mesi e un massimo di quindici mesi: il lardo viene messo sotto sale insieme agli aromi (salvia, rosmarino, alloro, pepe, ginepro, cannella, chiodi di garofano, noce moscata ed achillea). Il tutto è, poi, ricoperto da acqua salata, precedentemente bollita e lasciata raffreddare.  

Questa procedura è garanzia di un gusto profumato ed aromatico, estremamente armonioso. 

Quali sono le differenze fra il lardo di Arnad e il lardo di Colonnata? 

Accomunati dal sapore raffinato che conquista gli amanti dei salumi di qualità, il lardo D.O.P.  di Arnad e il lardo di Colonnata si differenziano nel gusto, frutto di tecniche di stagionatura molto diverse.  

Infatti, il lardo valdostano viene fatto stagionare nei doils di legno, mentre il lardo toscano per sei mesi viene messo ad invecchiare in conche di marmo di Carrara

Diversa è anche la scelta degli aromi per la stagionatura: le spezie impiegate conferiscono al lardo di Arnad un gusto balsamico, mentre il lardo di Colonnata presenta un gusto leggermente pepato, delicato e fresco. 

Lardo di Arnad: le ricette per gustarlo al meglio 

Autentica eccellenza del territorio valdostano, il lardo made in Arnad è un salume davvero versatile: offre il meglio di sé gustato come affettato oppure come ingrediente di piatti più complessi.  

Per apprezzarne le dolci note aromatiche, è consigliabile affettarlo sottilmente e adagiarlo sui crostini di pane nero locale o su fettine di polenta abbrustolite. Tra i piatti che vengono resi speciali dal lardo e che meritano senz’altro un assaggio, occupano il podio le tagliatelle con il lardo e i funghi porcini, i gamberi al lardo e le castagne al miele con il lardo.  

Per provare la vera cucina valdostana, il ristorante Lou Tchappè di Lillaz porta in tavola i piatti e i prodotti della tradizione, rivisitando in chiave contemporanea le antiche ricette della vallata. Immerso nella natura incontaminata del Parco Nazionale del Gran Paradiso a pochi passi dalle spettacolari cascate di Lillaz, in un ambiente intimo ed accogliente, il ristorante seleziona con cura e competenza le materie prime.  

Non a caso, i prodotti impiegati sono locali e a chilometro zero. Il tutto per offrire una cucina semplice, genuina e di elevatissima qualità. 

Parco Nazionale Gran Paradiso

Parco Nazionale Gran Paradiso: come arrivare, cosa vedere e dove mangiare

Istituito nel lontano 1922, il Parco del Gran Paradiso è il parco nazionale più antico d’Italia. Per la sua ricca biodiversità, è entrato a far parte della “Green List“, un elenco delle principali aree protette al mondo. La fauna locale endemica è dominata dallo stambecco, diffuso in tutto l’arco alpino. Il parco è situato nel confine tra Piemonte e Val d’Aosta, e include cinque bellissime valli delle Alpi Graie: Val di Cogne, Val di Rhêmes, Valsavarenche, Valle dell’Orco e Val Soana, per un totale di 71.043,79 ettari.   

Il parco accoglie i visitatori con una grande varietà di attrazioni e attività, tra cui laghi alpini, borghi di montagna e cascate. Dispone inoltre di un centro informazioni e di numerosi percorsi per trekking e mountain bike. 

Come raggiungere il Parco Gran Paradiso? 

Cogne è una porta sul Parco Gran Paradiso, per chi desidera accedervi dalla Valle d’Aosta. Vediamo dunque come raggiungerla:
 

  • In auto: 

Uscita dell’autostrada A5 al casello di “Aosta Ovest“, all’altezza di Aymavilles, e seguire le indicazioni per Cogne (21 km circa di strada statale). 

  • In treno: 

La stazione ferroviaria più vicina è Aosta, da lì si può proseguire con l’autobus di linea fino a Cogne. Ci sono diverse corse e svariate fermate. 

  • In autobus: 

Ci sono numerose linee di bus: Aosta-Milano, Aosta-Torino e Aosta-Cogne. Per maggiori informazioni sulle linee e le prenotazioni dei biglietti, si consulti: https://www.cogneturismo.it 
 

  • In aereo: 

Gli aeroporti più vicini sono quelli di Torino-Caselle, Milano Malpensa e Ginevra. Per recarsi a Cogne è possibile proseguire il viaggio in bus o con uno shuttle condiviso. 

Cosa fare e cosa vedere al Gran Paradiso 

Ogni periodo dell’anno offre il suo carnet di attività: trekking, escursioni, arrampicata, sci e snowboard sono solo alcune delle tante attività da svolgere nel Gran Paradiso. Il parco stesso cambia veste di stagione in stagione, si colora di bianco in inverno e di tutti i colori della natura allo sbocciare della primavera, senza dimenticare l’incanto del foliage autunnale che accende le vallate con le sue sfumature calde e sgargianti. 

Gli sport invernali come sci, sci di fondo, sci alpinismo e ice climbing rappresentano l’attrattiva principale durante la stagione fredda, ma non l’unica. I tanti sentieri invitano a esplorare le montagne con le racchette da neve, e a divertirsi a bordo dello slittino insieme a tutta la famiglia. 

Il paesaggio del Gran Paradiso è di per sé un’attrazione, che nel parco viene valorizzata da progetti didattici e laboratori per bambini e amanti della natura, tra cui il Centro Visitatori del Parco Nazionale Gran Paradiso, a Cogne, e il Centro Acqua e Biodiversità a Rovenaud-Valsavarenche.  

Cucina Valdostana: dove mangiare dopo una giornata in montagna 

Dopo una giornata trascorsa in montagna tra escursioni in estate e sci alpinismo in inverno, ci si sente temprati e felici, ma anche stanchi e affamati. Il territorio del Gran Paradiso offre una grande varietà di ristoranti, dove trovare una combinazione di piatti locali e ricette tipiche della cucina italiana.  

Per conoscere a fondo la cultura locale e assaporare i prodotti tipici a chilometro zero, tuttavia, è sempre meglio optare per ristoranti tradizionali, specializzati nelle prelibatezze della cucina valdostana.   

Il Ristorante Lou Tchappè, situato a Lillaz, una frazione di Cogne, ha aperto i battenti nel 1983, ed è da allora votato alla tradizione e all’innovazione. Dalla lunga esperienza dei gestori, dalla creatività dello chef e dalla maestria del team di cucina, nascono piatti unici, dove le antiche ricette valdostane vengono reinterpretate in chiave moderna.  

Nel menù si trovano, tra l’altro, la polenta e la fonduta alla valdostana, preparate con ingredienti freschi, genuini e provenienti da produttori locali. Chi ha tempo ed ancora energia, può approfittarne per fare un salto ad ammirare le vicine Cascate di Lillaz, che distano circa 5 minuti a piedi dal ristorante. 

Trota Lillaz

Trota di Lillaz: un piatto autentico e a chilometro zero

La cucina valdostana è una cucina rispettosa delle tradizioni e fortemente legata ai prodotti del territorio. Ecco spiegate le ragioni della genuinità dei piatti tipici, preparati con ingredienti a chilometro zero, allevati o coltivati in un territorio in cui le indiscusse protagoniste sono natura incontaminata e aria pura

Tra le delizie che meritano un assaggio, la trota di Lillaz allevata e pescata nelle acque cristalline del Gran Paradiso è una vera squisitezza. Ecco una breve guida per meglio conoscere i tratti distintivi dell’emblema della gastronomia di Cogne: la trota della vicina frazione di Lillaz, dove scrosciano le omonime e spettacolari cascate.  

Cosa rende uniche le trote di Lillaz? 

Le trote di Lillaz non hanno eguali. Quali sono le ragioni dell’unicità di questa delizia? Innanzitutto, il luogo di provenienza. Siamo a Lillaz, a 1600 metri di altitudine, nel cuore del Parco del Gran Paradiso e a poca distanza dall’accogliente borgo di Cogne. Qui l’indiscussa protagonista è una natura sorprendente: in un paesaggio tipico d’alta montagna -tra maestose pareti rocciose e boschi di abeti, pini e larici secolari- si palesano le spettacolari cascate formate dal torrente Urtier le cui acque compiono tre salti per poi incunearsi tra le rocce a picco.  

In secondo luogo, il tipo di allevamento. Le trote sono allevate in un laghetto di acqua di montagna fredda e pulitissima. A prendersi cura delle trote è una famiglia di Cogne che fa questo mestiere con passione e competenza, anche per merito della lunga esperienza maturata nel settore dell’acquacoltura.  

E, ultimo aspetto, la freschezza delle trote è sorprendente: considerata la vicinanza dell’allevamento al ristorante Lou Tchappè, le trote giungono in cucina che ancora si muovono…un chilometro zero vero e proprio! 

Dal lago alla griglia: come cuciniamo la trota 

Qual è l’indirizzo giusto da annotare in agenda per gustare la trota di Lillaz, cucinata come vuole la tradizione? Sicuramente, il Ristorante Lou Tchappè di Lillaz. In un ambiente molto curato ed accogliente immerso nella natura e nel silenzio del Parco Nazionale del Gran Paradiso, proponiamo i piatti della tradizione valdostana, privilegiando i prodotti del territorio e rivisitando in chiave contemporanea le antiche ricette delle famiglie di Cogne.  

In particolare, siamo soliti mostrare ai commensali la trota di Lillaz intera: se di gradimento, viene subito sfilettata e cucinata. Dopo avere leggermente impanato il filetto con olio extravergine e con un misto di erbe di montagna, segue la cottura alla griglia per non alterare il gusto della carne e per apprezzarne in pieno il sapore genuino. Prima di servire il piatto, aggiungiamo solo un altro po’ di olio extravergine e un pizzico di sale.  

La trota di Lillaz è una delle prelibatezze contemplate dal nostro menu: tra gli ingredienti a chilometro zero attentamente selezionati da Lou Tchappè meritano di essere segnalati anche la fontina, il burro di alpeggio, l’agnello, l’anatra e i salumi. Senza dimenticare l’immancabile polenta. E, per concludere in dolcezza, non può non citarsi una ricca proposta di dolci, dove primeggia l’irresistibile crema di Cogne con tegole 

Cosa Fare in Valle d'Aosta

Cosa fare in Valle d’Aosta? Sport, natura e…cibo!

Piccola regione incastonata tra le montagne, la Valle d’Aosta è senza dubbio una delle mete turistiche italiane più apprezzate dai viaggiatori alla ricerca di un’esperienza a 360° che includa il contatto con la natura, lo sport e il buon cibo.  
La Valle d’Aosta offre infatti un’ampia scelta di attività sia nella stagione invernale che nella stagione estiva ed è il luogo ideale per una vacanza in famiglia, in coppia o con gli amici. Oltre alla natura, rappresentata dalle più importanti e conosciute vette delle Alpi come il Monte Rosa, il Monte Bianco e il Monte Cervino, dove è possibile praticare l’alpinismo, la regione regala ai propri visitatori panorami mozzafiato e distese incontaminate

Qui non è raro imbattersi in ristoranti e tipiche baite dove assaporare la cucina valdostana della tradizione, spesso riproposta in chiave moderna. 

Sport in Valle d’Aosta: in inverno e in estate per tutta la famiglia 

L’alpinismo è indubbiamente uno degli sport maggiormente praticati in Valle d’Aosta, soprattutto nel periodo invernale; tra gli altri sport che è possibile praticare nella regione figurano in particolare lo sci discesa, sci da fondo e lo snowboard. Inoltre, in alcune zone, molti sportivi si cimentano nell’ice climbing, scalando con ramponi e picozza le cascate ghiacciate.  

Nel periodo estivo invece le attività sportive praticabili in Valle d’Aosta includono il trekking, l’arrampicata, il parapendio, il canyoning, il rafting, la canoa e la mountain bike. Chi visita la regione in occasione di una vacanza in famiglia non può poi non partecipare ad alcune attività in grado di rendere felici soprattutto i più piccoli, come nel caso dell’equitazione e dei voli in mongolfiera, che tra l’altro permettono anche di osservare lo splendido panorama offerto dalla natura circostante

Cosa vedere: parchi, cascate e montagne della Valle d’Aosta 

Sono sempre più numerosi i visitatori che scelgono la Valle d’Aosta per le sue meraviglie naturalistiche, storiche e culturali. Oltre ai già citati Monte Bianco, Monte Rosa e Monte Cervino, che offrono la possibilità di fare trekking ed escursioni, è anche possibile effettuare delle traversate in funivia, percorrere la Via Francigena, visitare l’osservatorio astronomico di Saint Barthelemy o esplorare parchi naturali come il famosissimo Gran Paradiso.  

Un’altra interessante attrattiva naturalistica offerta dalla Valle d’Aosta è rappresentata dalle numerose cascate presenti nella regione, tra cui le più conosciute sono le Cascate di Lillaz, le Cascate di Mascognaz, le Cascate del Rutor e la Cascata di Isollaz. 

Cucina Valdostana: piatti tradizionali da leccarsi i baffi!  

Tra gli aspetti per cui la Valle d’Aosta è conosciuta in tutto il mondo vi è ovviamente anche la tradizione culinaria locale. Si tratta in particolare di una cucina molto legata al territorio e che si è evoluta a partire dalla particolare posizione della regione, inserita in una cornice montuosa dove un tempo era difficile acquistare materie prime dall’esterno e quindi si preferiva la produzione locale.  

Ancora oggi molti dei ristoranti presenti nella regione fanno affidamento principalmente su prodotti a chilometro 0 acquistati da piccoli produttori locali accuratamente selezionati e fidati. La cucina valdostana è dunque una cucina prevalentemente tradizionale, basata su formaggi e salumi, polenta, carni rosse e selvaggina come il cinghiale. Non mancano però anche i piatti a base di pesce, come il salmone e la trota, e un’ampia scelta di antipasti e primi piatti tipici come le crespelle alla valdostana con la fonduta.  

Chiudono il menù i dolci della tradizione, fra i quali spiccano soprattutto le torte casalinghe, la panna cotta, le pere martin sec alla riduzione di fumin doc e la Crema di Cogne con le celebri tegole, degli invitanti biscotti a base di mandorle e nocciole. 

Incastonato in un panorama mozzafiato, a quattro passi dalle Cascate di Lillaz, il ristorante Lou Tchappè è il luogo ideale per assaporare i piatti tipici della tradizione valdostana. Prenota ora il tuo tavolo! 

Cascate di Lillaz

Cascate di Lillaz: come arrivarci e dove mangiare

I paesaggi della Valle d’Aosta si stagliano in scenari incantevoli, come quello delle Cascate di Lillaz, un luogo magico immerso nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove sembra che il tempo si sia fermato: le cascate, generate dal torrente Urtier, offrono uno spettacolare scenario naturalistico, e tra una variegata flora e fauna tipicamente autoctona: di tanto in tanto è possibile guardare da vicino un camoscio, o uno stambecco, o sdraiarsi tra fiori che crescono selvatici in natura.

Il consiglio è di portarsi qualche snack, poiché lungo il percorso delle cascate non si incontrano punti di ristoro, essendo un luogo naturale, con interventi indiscreti di modifica. Ad ogni modo, dopo questa affascinante passeggiata nella natura, il consiglio è quello di completare la visita con un’esplorazione eno-gastronomica dei prodotti tipici del luogo, magari fermarsi a degustare le specialità della cucina valdostana in un buon ristorante locale!

Come arrivare alle Cascate di Lillaz e dove parcheggiare

Arrivare alle cascate di Lillaz non è impegnativo: ci si può andare a piedi dalla frazione di Lillaz, che dista a circa un chilometro, o anche da Cogne, a 3 chilometri.

Se arrivate in machina, potete lasciarla nel parcheggio a disposizione a Lillaz, e seguire le indicazioni per le cascate: dovrete superare un piccolo ponte e un centro abitato, e proseguire fino al torrente Urtier, dove inizia il vero e proprio percorso intorno alle splendide cascate. 

Cascate di Lillaz: il percorso

Il percorso è adatto a tutti: una volta al torrente, tenendo la sinistra, in 10 minuti si arriva alla prima cascata. Il percorso costeggia i flutti e i zampilli d’acqua generati dal torrente, sale tra fiori selvatici e rilassanti zone d’ombra, per un iter intervallato da scalini e facilitazioni, così da agevolare il passaggio. 

Una volta arrivati nei punti panoramici, come il belvedere, potrete godere di colpi d’occhio mozzafiato sulle cascate e sullo scenario alpino circostante. Continuando nella camminata, si arriva alla Cascata Biolet, un altro punto naturalistico di straordinaria bellezza.

Cascate di Lillaz in inverno: un paesaggio suggestivo

Le Cascate di Lillaz in Valle d’Aosta sono una meta turistica piacevole e rilassante in ogni stagione. Infatti, tanti sono i visitatori in primavera-estate, per godersi i colori e i profumi della natura, ma anche in autunno, con le sue particolari note di colore, e in inverno, quando la natura si esprime in tutta la sua meraviglia, e il paesaggio innevato intorno crea atmosfere uniche. 

Durante i mesi più freddi è possibile ammirare le cascate ghiacciate e coloro che le scalano

Lillaz: dove mangiare? 

La passeggiata a contatto con la natura ha senz’altro generato un certo languorino! Ecco, quindi, alcuni consigli su dove gustare i piatti tipici della cucina valdostana. La Valle d’Aosta, infatti, vanta una tradizione culinaria antica, con influenze da altre cucine del nord-Italia ed Europa. 

Il menù è vario e dai molteplici sapori, con una varietà di pietanze nutrienti, per affrontare le temperature alpine. In zona si possono assaggiare piatti di selvaggina, formaggi prodotti nelle alture delle montagne, zuppe e risotti, o la gustosa polenta “concia”. 

Per assaggiare i sapori tradizionali della cucina valdostana, si può far tappa al Ristorante Lou Tchappé, un caratteristico ristorante della zona a 5 minuti di auto dalle cascate, o una passeggiata a piedi di 20 minuti. Ad accogliervi un ambiente familiare, con un menù tipico che propone un’interpretazione originale e moderna della cucina tradizionale della Valle d’Aosta.

Ristorante Lou Tchappé

Lou Tchappé si sta rifacendo il look

Situato a Cogne nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il ristorante LouTchappé nasce nel 1983 e da quasi 30 anni rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per i locali e per gli ospiti alla ricerca dell’autentica tradizione culinaria valdostana

Il nome del ristorante è un chiaro richiamo al patua, il dialetto cognenitze, e significa “insieme di pietre frantumate” in virtù della posizione della struttura, che si trova nella frazione di Lillaz, una vallata nata da una frana neolitica ancora oggi visibile. 

La nostra cucina si basa su ingredienti freschi e a chilometro 0, lavorati direttamente da noi e forniti da piccoli produttori locali. Le ricette del menù si ispirano invece ai piatti tradizionali e antichi delle famiglie di Cogne con piacevoli rivisitazioni in chiave moderna.

I nostri valori fra tradizione e innovazione

Il nostro ristorante di cucina valdostana ha fatto da sempre della qualità del cibo, e prima ancora degli ingredienti, il suo fiore all’occhiello. La totalità delle materie prime utilizzate per le preparazioni del nostro variegato menù proviene dalla vallata e viene lavorato nelle nostre cucine da chef esperti e professionali. Conosciamo da sempre i nostri fornitori, i loro valori, e la genuinità dei loro prodotti.

Il desiderio di essere al passo coi tempi e di rispondere alle esigenze dei clienti ha portato il ristorante ad evolvere continuamente, rivisitando in chiave attuale i grandi classici della cucina valdostana per offrire ai visitatori piatti sempre nuovi e sorprendenti. 

Tra i grandi protagonisti del nostro menù troverete i formaggi, soprattutto la fontina, il burro, affettati e salumi quali la mocetta, il lardo e il prosciutto, la polenta che accompagna sia la selvaggina che le carni alla griglia e infine un’ampia scelta di dolci della tradizione locale, tra i quali la crema di Cogne con le tegole.

Cosa troverai di nuovo?

Nel mese di novembre il ristorante Lou Tchappé ha deciso di rifarsi il look per accogliere i propri clienti in uno spazio ancora più caldo e familiare. I cambiamenti hanno coinvolto principalmente la struttura, attraverso la ristrutturazione dei pavimenti, dei punti luce, dei bagni e dei posti tavola. Un’interessante e utile aggiunta è stata soprattutto la bussola esterna, posizionata in un punto strategico per impedire al freddo della stagione invernale di invadere la sala da pranzo. 

Anche il menù di cucina valdostana per cui il ristorante è tradizionalmente riconosciuto ha subito delle gustose modifiche. Ecco, dunque, che quest’ultimo si è arricchito di nuovi antipasti, come le crespelle con la fonduta, primi piatti come le tagliatelle ai 22 tuorli con funghi fatte in casa e gli gnocchi caserecci con il Blue d’Aosta, ma anche secondi piatti e dolci. Tra i secondi piatti in particolare spiccano lo stinco di agnello al forno e la bistecca di vitello alla valdostana, mentre la selezione di dolci è stata impreziosita dall’inserimento dello zabaione che nel periodo invernale viene servito in accompagnamento al panettone. 

A questa interessante offerta da parte del ristorante di cucina valdostana LouTchappé ha affiancato anche un arricchimento della carta vini. Qui, in uno spazio studiato nei minimi dettagli per risultare accogliente e rilassante, i nostri clienti hanno la possibilità di assaporare la bottiglia più adatta alle proprie scelte culinarie. 

Molte altre novità ti aspettano al nostro ristorante, prenota per scoprire cosa abbiamo in serbo per te!

Polenta Concia Valdostana

Storia e tradizione della Polenta valdostana

Tra le montagne alpine della Valle D’Aosta, oltre a un patrimonio naturalistico e culturale unico, si cela anche una lunga tradizione gastronomica di cui spesso non si parla. Ma l’Italia è la terra del buon cibo, da nord a sud, e anche nella regione più a nord-est del Paese c’è una ricca e consolidata tradizione gastronomica, come quella espressa nella prelibata cucina valdostana. 

La cucina tipica della Valle d’Aosta è nota sin dalle origini per il suo menù a base di per una gran varietà di piatti gustosi, e ad alto contenuto calorico, che sin dai tempi remoti serviva alle popolazioni locali per superare il clima della catena alpina. 

Se si è in vacanza fra le montagne valdostane, non si può non assaggiare le tipiche pietanze a base di selvaggina e formaggi, riso e una gran varietà di zuppe, oltre naturalmente alla polenta. Proprio la polenta “concia” è uno dei piatti tradizionali più prelibati e apprezzati della cultura culinaria valdostana: questa è una versione della polenta tipica della Valle D’Aosta, a base di formaggio e burro, ancor più sostanziosa e gustosa. 

Polenta Concia: la versione valdostana

La polenta è uno dei piatti tipici in quasi tutte le regioni del nord-Italia, retaggiodella cucina popolare del passato, e oggi conosciuta e apprezzata in tutta Italia. Si ha notizia di questa pietanza già nel corso del Medioevo, come piatto “povero” del popolo preparato con farina di mais o di grano, e anche del Rinascimento, dove si trova già molto apprezzata anche nei palazzi e tra i nobili. 

In ogni regione, però, la polenta assume sapori diversi e particolarità uniche, poiché in ogni area viene preparata con gli ingredienti più caratteristici del luogo. La polenta concia (o anche conscia, o uncia, o pasticciata) propri in questi anni si diffonde in tutte le regioni del nord, a partire dal Piemonte, e da qui arriva nella vicina Valle d’Aosta. Ai piedi delle Alpi, questo gustoso piatto viene preparato con una base di farina di mais, secondo le ricette tramandate da generazioni. Per la preparazione, al posto dell’olio viene utilizzato il burro, oltre a dei formaggi tipici della zona, come ad esempio la fontina, il casera, o la toma, per rendere la polenta valdostana più sostanziosa ma anche gustosa e filante. 

Che vini abbinare alla polenta valdostana?

Il vino ideale per accompagnare la polenta valdostana? È certamente un rosso, secco e robusto, con note aromatiche che esaltino i sapori di questo piatto della tradizione. La scelta migliore se si vuole degustare appieno la ricchezza di sapori della polenta concia, è quella di abbinare un vino locale, come ad esempio un classico Torrette, tipico del centro di questa regione o un Chambave Rouge, corposo e aromatico, che esalta la consistenza e il gusto della polenta, soprattutto nella versione tipica della Valle d’Aosta. 

Anche i rossi della Valtellina hanno le caratteristiche ideali per accompagnare la polenta concia, ed accentuare il gusto e le caratteristiche dei formaggi. Naturalmente, la scelta del vino è prima di tutto una questione personale; quindi, ognuno è libero di accompagnare la polenta concia come preferisce, facendosi eventualmente consigliare dagli esperti del settore

Per provare le delizie valdostane, prenota un tavolo al Ristorante Lou Tchappé dove tradizione e modernità si sposano per portare a tavola un menù di sapori e storia della Valle d’Aosta!

Cucina Valdostana

Piatti tipici della Valle d’Aosta: quali sono?

La cucina italiana vanta estimatori in tutto il mondo, ma in realtà ogni regione ha la sua tradizione gastronomica. Il clima e la conformazione del territorio determinano infatti il tipo di agricoltura e quindi i prodotti disponibili, che caratterizzano le ricette più tipiche

La Valle d’Aosta, con il suo territorio montagnoso, ha una produzione agricola particolarmente legata all’allevamento, che offre carni e formaggi, senza dimenticare il pesce e la selvaggina. Vanta inoltre una varietà di salumi e dolci che ne fanno una tradizione culinaria varia e ricca di gusto.

Cucina Valdostana: 5 piatti da non perdere

Soça Valdostana

Carne, formaggio e verdure si uniscono in questo piatto tipico di Cogne. Si tratta di una preparazione sostanziosa, adeguata ad affrontare le rigide temperature invernali della Valle d’Aosta. La carne di vitello, la verza e le patate sono gli ingredienti principali, aromatizzati con aglio, rosmarino e salvia. 

La particolarità è data dalla doppia cottura. Tutti gli ingredienti vengono prima lessati e poi gratinati in forno, con l’aggiunta di fontina DOP e burro. Si tratta di un piatto tradizionale, da provare assolutamente, specialmente quando l’appetito si fa sentire, dopo una bella passeggiata in montagna.

Polenta alla Valdostana 

Il formaggio è protagonista anche di questo piatto, facendo di una semplice polenta una squisitezza da leccarsi i baffi. 

Si tratta di una polenta di farina di mais arricchita con dadini di formaggio, di solito toma e fontina, e infine del burro. La qualità degli ingredienti, come la fontina DOP, è il segreto di questa preparazione all’apparenza semplice, che a volte viene anche gratinata in forno.

Fonduta alla Valdostana

L’ingrediente principale della fonduta alla Valdostana è ancora la fontina DOP. Il formaggio fuso sul fuoco è amalgamato con tuorli d’uovo, latte e burro di alpeggio.

La fonduta viene servita nell’apposito tegame che la mantiene calda. Si gusta intingendo volta per volta cubetti di pane, dadini di polenta o altri alimenti in piccoli pezzi, che diventano così irresistibilmente cremosi.

Crespelle alla Valdostana

In questa ricetta, che è un altro dei piatti tipici della Valle d’Aosta, le classiche crespelle vengono farcite con un ricco ripieno, a base di fontinaprosciutto cotto e besciamella dando vita alle Crespelle alla Valdostana.

Il successivo passaggio in forno, con altra besciamella, rende il formaggio cremoso e la superficie dorata. Il segreto della bontà di questa preparazione, così come delle altre con formaggio è l’utilizzo di prodotti di alta qualità della Valle D’Aosta.

Crema di Cogne

In conclusione, di questa piccola rassegna di piatti tipici della Valle d’Aosta, parliamo di uno dei dolci della tradizione valdostana: la crema di Cogne, un delizioso dolce al cucchiaio. In inverno si può gustare la crema appena pronta, ancora fumante, ma è buona anche fredda. Gli ingredienti comprendono il cioccolato fondente, il cacao amaro, la panna e il latte, lo zucchero e le uova, con l’aggiunta di estratto di vaniglia e rum per aromatizzare. 

Il dolce viene servito nel nostro ristorante con biscotti della tradizione chiamati tegole per la forma ricurva. Il particolare sapore si deve alla presenza di una buona quantità di nocciole e mandorle nell’impasto.

Se a questo punto vi è venuta la voglia di assaggiare queste specialità, non vi resta che prenotare un tavolo al ristorante Lou Tchappè. Sarà uno dei ricordi più belli della vostra vacanza in Valle d’Aosta. In una cornice naturale di incomparabile bellezza, a seconda del periodo dell’anno potrete poi trovare diversi prodotti di stagione, per gustarli al massimo della loro qualità.