La nostra Intervista su Novella Cucina – Dicembre 2023
Nel numero di dicembre 2023 di Novella Cucina, abbiamo l’onore di presentarvi un’intervista esclusiva con il nostro Andrea Caminiti, il mago dietro le delizie gastronomiche del Lou Tchappé. Scopriremo i segreti dietro il successo culinario del ristorante e la sua ispirazione dietro ogni piatto. Accendete i fornelli della curiosità, perché un viaggio attraverso i sapori straordinari del Lou Tchappé vi attende!
“Montanaro con Stile”: la parola ad Andrea Caminiti
Andrea Caminiti lavora in cucina da soli cinque anni. I fornelli del ristorante Lou Tchappè di Cogne sono il suo regno:
«Qui, tra le montagne della Valle d’Aosta, ho trovato la mia dimensione. Prima di diventare chef ero un avvocato. Mi sono laureato in Giurisprudenza e, successivamente, ho fatto pratica, però mi sono reso conto in fretta che quella dell’avvocato era una vita che non faceva tanto per me.
Quando ho conosciuto il proprietario del ristorante che mi ha invitato a fare pratica, ho accettato di corsa. lo sono di Torino e per lavoro mi sono trasferito a Cogne: la mia è stata una vera e propria scelta di vita della quale, andando avanti con gli anni, non mi pento affatto. Qui vivo in tranquillità e senza pressioni ».
Dunque, il mestiere l’ha imparato facendolo?
«Esatto. Ma ho seguito anche dei corsi di cucina. Però la pratica è stata fondamentale. La teoria delle basi della cucina, che di solito è l’aspetto più complicato, l’ho appresa in fretta. Avendo studiato all’università avevo un’impostazione mentale che mi ha permesso di avere metodo e imparare agevolmente. E ho scoperto un mondo che mi piace».
La passione per la cucina come nasce?
«L’ho sempre avuta e ricordo che cucinavo fin piccolo, insieme a mio papà che me l’ha trasmessa. Quando lui era ai fornelli io lo guardavo incuriosito, e spesso facevamo qualcosa insieme».
Suo padre è chef?
«No, cucinava per passione, non per mestiere».
Come hanno reagito i suoi quando ha abbandonato la toga per la cucina?
«Mio papà, che adesso in pensione, faceva il muratore. Mia mamma lavorava alle Poste. Dopo avermi visto studiare a lungo, quando gli ho comunicato la mia scelta, all’inizio non l’hanno presa tanto bene. Poi però hanno accettato la decisione, quindi adesso sono contentissimi per me. Però all’inizio, come con tutte le decisioni drastiche, non l’hanno presa benissimo, lo ammetto».
Se tornasse indietro alla luce della sua carriera, sceglierebbe un percorso di vita diverso?
«Direi di no. Non rinnego gli anni passati a studiare Giurisprudenza ma forse, probabilmente, prenderci in considerazione anche un corso di studi più un po’ più orientato verso il cibo».
Cosa le piace di più cucinare?
«Direi la carne. In linea di massima è anche quello che preferisco da mangiare.»
Come trova l’idea di un piatto, per realizzare una singola ricetta?
«Sicuramente online, perché ormai circola di tutto in Rete, quindi magari mi ritrovo a guardare qualche video e penso a come proporre quel piatto con la materia prima che ho a disposizione. Sono molto attento al territorio, quindi cerco sempre di lavorare con degli ingredienti locali. Mi capita spesso di fare mie delle ricette di altri, con una base a vero chilometro zero».
Intervista da Novella Cucina, Anno VI, Dicembre 2023. pp- 29-32